Il Sacerdote Martire Autonomo


Commemorato il 12 settembre

Il Sacerdote Martire Autonomo fu vescovo in Italia. Durante il periodo della persecuzione contro i cristiani sotto l'imperatore Diocleziano (284-305), sant'Autonomo lasciò il proprio paese e si stabilì in Bitinia, in località Soreia con Cornelio. Sant'Autonomo compì con zelo il suo dovere apostolico e convertì a Cristo tanti pagani, che si formò una grande Chiesa, per la quale consacrò un tempio nel nome dell'Arcangelo Michele. Per questa chiesa il santo ordinò Cornelio prima diacono e poi presbitero. Predicando Cristo, Sant'Autonomo visitò anche la Likaonia e l'Isauria. L'imperatore Diocleziano diede ordine di arrestare Sant'Autonomo, ma il santo si ritirò a Claudiopoli sul Mar Nero. Ritornato a Soreia, fece ordinare vescovo il presbitero Cornelio. Sant'Autonomo partì quindi per l'Asia e, tornato da lì, cominciò a predicare nelle vicinanze di Limna, vicino a Soreia. Una volta, i neo-convertiti distrussero un tempio pagano. I pagani decisero di vendicarsi dei cristiani. Cogliendo l'occasione, i pagani si precipitarono sulla chiesa dell'Arcangelo Michele mentre sant'Autonomo vi stava servendo la Divina Liturgia, e dopo aver torturato sant'Autonomo lo uccisero, arrossando l'altare della chiesa con il suo sangue di martire. La diaconessa Maria estrasse da sotto un mucchio di pietre il corpo del santo martire e gli diede sepoltura. Durante il regno di San Costantino il Grande fu costruita una chiesa sul luogo di sepoltura del santo. Intorno all'anno 430 un sacerdote fece demolire la chiesa decadente. E non sapendo che sotto la chiesa era stato sepolto il corpo del martire, ricostruì la chiesa in un luogo nuovo. Ma dopo altri 60 anni le reliquie del santo furono ritrovate intatte e fu costruita una chiesa in nome del Sacerdote Martire Autonomo.

   Icona