Il santo uguale agli apostoli Cirillo, illuminatore degli slavi

Commemorato il 14 febbraio

Il santo uguale agli apostoli Cirillo, illuminatore degli slavi (di nome Costantino - dopo aver assunto lo Schema), e suo fratello maggiore Metodio (Comm. 6 aprile), erano per discendenza slavi, nati in Macedonia nella città di Soluneia (Salonicco). San Cirillo ricevette la migliore educazione e dall'età di 14 anni fu allevato insieme al figlio dell'imperatore. Accettò presto la dignità di presbitero. Al suo ritorno a Costantinopoli, lavorò come bibliotecario della chiesa cattedrale e come professore di filosofia. San Cirillo tenne con successo dibattiti con eretici iconoclasti e con maomettani. Desiderando la solitudine, partì per il Monte Olimpo, diretto dal suo fratello maggiore Metodio, ma la sua solitudine durò solo poco tempo. Entrambi i fratelli furono inviati dall'imperatore Michele nell'anno 857 in un viaggio missionario per predicare il cristianesimo ai Cazari. Lungo il percorso fecero tappa a Cherson e vi scoprirono le reliquie del sacerdote martire Clemente, papa di Roma (Comm. 25 novembre). Arrivati ​​dai Cazari, i santi fratelli parlarono con loro della fede cristiana. Persuaso dalla predicazione di san Cirillo, il principe Cazaro insieme a tutto il suo popolo accettò il cristianesimo. Il grato principe voleva ricompensare i predicatori con ricchi doni, ma questi rifiutarono e chiesero invece al principe di liberare e rimandare a casa con loro tutti i prigionieri greci. San Cirillo tornò a Costantinopoli insieme a 200 di questi prigionieri liberati. Nell'anno 862 iniziò l'impresa principale dei santi fratelli. Su richiesta del principe Rostislav, l'imperatore li mandò in Moravia per predicare il cristianesimo in lingua slava. I santi Cirillo e Metodio per rivelazione di Dio compilarono un alfabeto slavo e tradussero nella lingua slava: il Vangelo, le epistole, il salterio e molti libri di servizio divino. Introdussero i servizi divini in lingua slava. I santi fratelli furono quindi convocati a Roma su invito del papa di Roma. Papa Adriano li ricevette con grande onore, poiché portarono con sé le reliquie del sacerdote martire Clemente, papa di Roma. Per natura malaticcio e di salute cagionevole, san Cirillo dalle sue numerose fatiche si ammalò presto e, preso lo schema, morì nell'anno 869 all'età di 42 anni. Prima della sua morte espresse gli ultimi desideri affinché il fratello continuasse con l'opera di illuminazione cristiana degli slavi. San Cirillo fu sepolto nella chiesa romana di San Clemente, le cui reliquie riposano anch' esse lì, portate in Italia da Cherson dagli Illuminatori degli Slavi, i Pari agli Apostoli Cirillo e Metodio.