San Celestino, papa di Roma


Commemorato l'8 aprile

San Celestino, papa di Roma (422-432), zelante sostenitore dell'Ortodossia, visse durante il regno del santo imperatore Teodosio il Giovane (408-450). Ricevette un'educazione piuttosto eccellente e conosceva bene la filosofia, ma soprattutto studiava la Sacra Scrittura e meditava su questioni teologiche. La vita virtuosa del santo e la sua autorità di teologo gli valsero la stima generale e l'amore del clero e del popolo. Dopo la morte del santo papa San Bonifacio (418-422), san Celestino fu scelto per essere vescovo di Roma. Durante questi tempi emerse l'eresia di Nestorio. Al Concilio locale di Roma dell'anno 430, san Celestino denunciò questa eresia e condannò Nestorio come eretico. Dopo il Concilio san Celestino scrisse una missiva a san Cirillo, arcivescovo di Alessandria (Comm. 18 gennaio), affermando che se Nestorio dopo dieci giorni non avesse ritrattato i suoi falsi insegnamenti, allora avrebbe dovuto essere deposto e scomunicato. San Celestino indirizzò anche una serie di missive ad altre Chiese, a Costantinopoli e ad Antiochia, nelle quali smascherò e denunciò l'eresia nestoriana. Nei due anni successivi al Concilio, san Celestino predicò incessantemente il vero insegnamento su Cristo Dio-Uomo, e così morì in pace il 6 aprile 432.


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