Il monaco Daniele, l'abitante delle colonne

Commemorato l'11 dicembre

Il monaco Daniele lo stilita (abitante delle colonne) nacque nel villaggio di Bythar, vicino alla città di Samosata in Mesopotamia. Sua madre Marta rimase senza figli per molto tempo e nelle sue preghiere fece voto che, se avesse avuto un figlio, lo avrebbe dedicato al Signore. Le sue preghiere furono ascoltate e Marta diede alla luce un figlio, che fino all'età di 5 anni rimase senza nome. I genitori del ragazzo desideravano che, essendo nato per benevolenza di Dio, ricevesse da Dio anche il suo nome. Portarono il figlio in un monastero situato nelle vicinanze e si avvicinarono all'abate. L'igumeno diede ordine di prendere uno dei libri del servizio divino e, dopo averlo srotolato a caso, vi trovò la menzione del profeta Daniele (Comm. 17 dicembre). Così il ragazzo ricevette il suo nome. I genitori chiesero che il ragazzo potesse rimanere al monastero, ma l'abate non lo accettò, poiché era ancora un ragazzino. A 12 anni, senza dire niente a nessuno, il ragazzo se ne andò di casa per il monastero. I suoi genitori furono felici quando seppero dov'era il figlio e andarono al monastero. Vedendo che andava ancora in giro con i suoi abiti mondani, pregarono che l'abate lo vestisse con l'abito angelico. E quella domenica l'igumeno esaudì la loro richiesta, ma permise loro spesso di visitare il figlio. I fratelli del monastero rimasero sbalorditi dagli sforzi del monaco. Una volta in visita al monastero venne San Simeone lo stilita (comm. 1 settembre), il quale predisse al giovane monaco che anche lui avrebbe intrapreso l'impresa di abitare sulle colonne. Il monaco Daniele continuò la sua vita ascetica in isolamento. Quando in una visione gli fu rivelato il luogo di una nuova impresa, si ritirò nel deserto della Tracia insieme a due studenti, dove eressero un pilastro, sul quale il monaco Daniele dimorò per 33 anni. La gente si accalcava al pilastro, coloro che erano sfortunati e coloro che erano malati, e tutti ricevevano dal monaco Daniele aiuto e guarigione. Anche gli imperatori bizantini supplicavano le preghiere del santo asceta. E dalle numerose previsioni del monaco, la più notevole riguardava una forte conflagrazione a Costantinopoli. Il monaco Daniele possedeva anche il dono delle parole gentili. Guidò molti sulla via della correzione della loro vita. Il monaco Daniele riposò nel suo 80° anno.

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