San Flaviano il Confessore, Patriarca di Costantinopoli

Commemorato il 18 febbraio

San Flaviano il Confessore, Patriarca di Costantinopoli, occupò la cattedra sotto il santo imperatore di Costantinopoli Teodosio il Giovane (408-450) e sua sorella la santa nobile Imperatrice Pulcheria (+ 453, Comm. 10 settembre). Dapprima fu presbitero e custode dei vasi ecclesiastici nella chiesa cattedrale. Fu elevato al trono patriarcale dopo la morte del santo Patriarca Proclo (+ 447, Comm. 20 novembre). Durante questo periodo storico vari turbamenti ed eresie laceravano l'unità della Chiesa. Nell'anno 448, San Flaviano convocò un Concilio Locale a Costantinopoli per esaminare l'eresia di Eutiche, che affermava una sola natura (la Divina) nel Signore Gesù Cristo. Perseverando nel suo errore, l'eretico Eutiche fu scomunicato dalla Chiesa e privato della dignità. Ma Eutiche aveva un potente mecenate nella persona di Chrysathios, un eunuco vicino all'imperatore. Per mezzo di intrighi Chrysathios portò al fianco di Eutiche il vescovo di Alessandria Dioscoro, e ottenne dall'imperatore il permesso di convocare a Efeso un consiglio ecclesiastico, in seguito noto come "Consiglio dei ladri". Al Consiglio dei Ladri presiedette Dioscoro, ottenendo con minacce e con la forza l'assoluzione di Eutiche e la condanna del santo Patriarca Flaviano. San Flaviano durante le sedute di questo concilio fu ferocemente picchiato da monaci sfacciati sotto la guida di un certo Barsuma. E anche l'empio presidente del Consiglio dei Ladri, l'eretico Dioscoro, presr parte a queste percosse. Dopo ciò furono messe pesanti catene a san Flaviano, che fu condannato all'esilio a Efeso. Il Signore però pose fine alle sue ulteriori sofferenze, inviandogli la morte (+ agosto 449). La santa imperatrice Pulcheria si ritirò dalla corte imperiale. Presto furono svelati gli intrighi di Chrysathios. L'imperatore lo licenziò e ristabilì nuovamente sua sorella Santa Pulcheria. Con i suoi sforzi le reliquie del santo Patriarca Flaviano furono riverentemente trasferite da Efeso a Costantinopoli.