Santa Genoveffa di Parigi (502)

Commemorata il 3 gennaio

Nacque vicino a Parigi da una famiglia di ricchi proprietari terrieri. Quando aveva circa dieci anni, San Germano d' Auxerre (31 luglio), passando per la regione diretto in Gran Bretagna, intuì per lei uno speciale scopo divino e disse ai suoi genitori che era stata scelta per la salvezza di molti. "Le chiese quel giorno, e presto il successivo, se voleva consacrarsi alla santa verginità per Cristo e, in entrambe le occasioni, rispose che era il suo più caro desiderio. Poi la benedisse e le diede una moneta di rame con la scritta Croce da portare al collo, dicendole di non indossare mai oro, argento o perle, ma di elevare la sua mente al di sopra delle piccole bellezze di questo mondo per eredit!are ornamenti eterni e celesti." (Synaxarion) I conventi erano allora sconosciuti in Gallia, quindi Genoveffa visse da sola, in una cella nella propria casa, prima con i suoi genitori poi, dopo la loro morte, con la madrina a Parigi. Si dedicò ai poveri, donando tutto ciò che le capitava tra le mani, tranne la piccola somma di cui aveva bisogno per nutrirsi di pane e fagioli. (Quando superò i cinquant'anni, i vescovi le ordinarono di aggiungere alla sua dieta del pesce e del latte). Manteneva la Quaresima dalla Teofania alla Pasqua, durante il quale non lasciava la sua casa. Non ebbe mai paura di rimproverare i potenti per la loro oppressione sui deboli e sui poveri, e così si guadagnó molti potenti nemici; ma l'amore del popolo per lei, e il sostegno della Chiesa, impedirono che fosse perseguitata. Divenne sua abitudine andare in chiesa la domenica in processione con la sua famiglia e molti devoti laici. Una volta che il cero portato davanti al corteo (era ancora buio) si spense durante un temporale, la Santa chiese il cero e, quando lo prese in mano, lo riaccese e rimase acceso fino al raggiungimento della chiesa. In molte altre occasioni, le candele si accendevano spontaneamente nella sua mano; per questo la sua icona la mostra con in mano una candela. Viaggió in tutta la Gallia (l'odierna Francia) per affari ecclesiastici, venendo accolta con tutti gli onori solitamente concessi a un vescovo. Più volte salvò la città di Parigi dagli assalti delle tribù barbariche mediante le sue preghiere, supplicando capi barbari, ed una volta organizzando un convoglio per portare grano alla città assediata. Santa Genoveffa riposò in pace all'età di ottant'anni. Da allora, nel corso dei secoli, ha mostrato innumerevoli volte la sua santa protezione della città di Parigi e le sue reliquie nella chiesa di Santa Genoveffa hanno operato innumerevoli guarigioni. Le sue reliquie furono molte volte trasportate in enormi processioni in tempo di guerra, pestilenza o altri processi nazionali. Queste reliquie furono per lo più bruciate e gettate nella Senna dai rivoluzionari senza Dio nel 1793, ma, come conclude il Sinaxarion, "coloro che continuano a invocare Santa Genoveffa con fede, trovano che stia bene e veramente viva".