San Mocio ieromartire

Commemorato l'11 maggio

San Mocio era un presbitero in Macedonia nella città di Anfipoli. Durante un periodo di persecuzione contro i cristiani sotto l'imperatore Diocleziano (284-305), san Mocii esortò i pagani, che si erano radunati per la festa pagana alla divinità Dioniso (Bacco), ad abbandonare l'iniquità e le vili usanze che accompagnavano questa solennità, e pentirsi e convertirsi al Signore Gesù Cristo ed essere purificati mediante il santo battesimo. Il santo fu processato dal governatore di Laodiceia; confessò davanti a lui la vera fede, e contro le minacce rispose: "La mia morte per Cristo è per me una grande conquista". San Mocio fu sottoposto a torture, che sopportò con meravigliosa perseveranza, e in nessun modo cessò di denunciare gli idolatri. Portato al tempio pagano di Dioniso, il santo frantumò gli idoli con il nome di Gesù Cristo. Dopo questo fu messo in un forno rovente, dove rimase illeso, ma le fiamme che uscivano dal forno bruciarono il governatore. E ancora il comandante incaricato sottopose san Mocio a feroci supplizi, che con l'aiuto di Dio sopportò stoicamente; dato per divorare alle bestie feroci, rimase illeso: i leoni si sdrairono ai piedi del santo. Il popolo, dopo aver assistito a tali miracoli, iniziò a sollecitare che il santo fosse liberato. Il governatore ordinò che il santo fosse inviato nella città di Perinto e da lì a Bisanzio, dove fu giustiziato. San Mocio prima di morire rese grazie al Signore, per avergli dato la forza di andare fino in fondo con l'atto del martirio. "Signore, accogli in pace il mio spirito", furono le sue ultime parole, dopo di che fu decapitato. San Mocio morì intorno all'anno 295. Più tardi, l'imperatore Costantino costruì una chiesa in onore del sacerdote martire Mocio e vi trasferì le sue sante reliquie portatrici della passione.