San Paolo il Confessore, Arcivescovo di Costantinopoli

Commemorato il 6 novembre

San Paolo, arcivescovo di Costantinopoli, fu eletto alla cattedra della sede patriarcale dopo la morte del patriarca Alessandro (+ 340), quando l'eresia ariana era divampata di nuovo. Molti degli ariani erano presenti al Concilio che elesse il nuovo patriarca di Costantinopoli. Si ribellarono contro la scelta di San Paolo, ma gli ortodossi al Concilio erano in maggioranza. L'imperatore Costanzo, che governava la metà orientale dell'impero romano, era ariano. Al momento dell'elezione del patriarca non era a Costantinopoli. Al suo ritorno, convocò un concilio, che dichiarò illegalmente la detronizzazione di San Paolo, e l'imperatore lo bandì dalla capitale. Al posto del santo eressero Eusebio di Nicomedia. Il patriarca Paolo si ritirò a Roma, dove si trovavano anche altri vescovi ortodossi banditi da Eusebio. Non per molto Eusebio governò la Chiesa di Costantinopoli e quando morì, San Paolo tornò a Costantinopoli. Fu accolto dal suo gregge con amore, ma Costanzo esiliò il santo una seconda volta, e così tornò a Roma. L'imperatore occidentale Costante scrisse al suo co-sovrano orientale una dura lettera, che inviò a Costantinopoli insieme al santo arcipastore esiliato. Le minacce funzionarono e San Paolo fu reintegrato sul trono patriarcale. Ma presto il pio imperatore Costante, difensore degli ortodossi, fu assassinato a tradimento durante un colpo di stato a palazzo. Bandirono di nuovo San Paolo da Costantinopoli e questa volta lo mandarono in esilio in Armenia, nella città di Kukuz, dove accettò la morte da martire. Quando il Patriarca stava celebrando la Divina Liturgia, gli ariani si precipitarono su di lui con la forza e lo strangolarono con il suo stesso oomoforio. Ciò avvenne nell'anno 350. Nell'anno 381 il santo imperatore Teodosio il Grande trasferì solennemente le reliquie di San Paolo il Confessore da Kukuz a Costantinopoli. Nel 1326 le reliquie di San Paolo furono poi trasferite a Venezia. Sant'Atanasio il Grande, contemporaneo di san Paolo, scrive brevemente dei suoi esili: "San Paolo una prima volta fu inviato da Costantino nel Ponto, la seconda volta incatenato da Costanzo, e poi fu rinchiuso nella Syngara mesopotamica e da lì fu trasferito a Emesus, e la quarta volta nella città della Cappadocia Kukuz, nel deserto di Taurian".