Il Sacerdote Martire Zenobio, Vescovo di Egeia, e sua sorella Zenobia


Commemorati il 30 ottobre


Il Sacerdote Martire Zenobio, Vescovo di Egeia, e sua sorella Zenobia subirono una morte da martiri nell'anno 285 in Cilicia. Fin dall'infanzia furono cresciuti nella santa fede cristiana dai loro genitori e condussero una vita pia e casta. Nella loro età matura, rifuggendo dall'amore per il denaro, distribuirono la loro ricchezza, un'eredità, dandola ai poveri. Per la sua beneficenza e vita santa il Signore ricompensò Zenobio con il dono di guarire varie malattie. E fu eletto vescovo di una comunità cristiana in Cilicia. Nella dignità di vescovo, san Zenobio diffuse con zelo la fede cristiana tra i pagani. Quando l'imperatore Diocleziano (284-305) iniziò una persecuzione contro i cristiani, il vescovo Zenobio fu il primo arrestato e processato dal governatore Licius. "Ti parlerò brevemente, - disse Licio al santo, - perché ti propongo: la vita, se adori i nostri dèi, o la morte, se non lo fai". Il santo rispose: "Questa vita presente senza Cristo è morte; meglio che mi prepari a sopportare il presente tormento per il mio Creatore, e poi con Lui vivere eternamente, che rinunciare a Lui a causa della vita presente, e poi essere tormentato eternamente nell'inferno". Per ordine di Licio lo inchiodarono su una croce e iniziarono il supplizio. La sorella del vescovo, vedendo la sofferenza del fratello, volle poi farla finita assieme a lui. Coraggiosamente confessò la propria fede in Cristo davanti al governatore, per la quale anche lei fu data alla tortura. Per la potenza del Signore rimasero in vita dopo la tortura su una branda rovente e in una caldaia pieno di liquido bollente. I santi furono poi decapitati. Il presbitero Ermogene seppellì segretamente i corpi dei martiri.


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